domenica, ottobre 29, 2006

Omophobia

Colpita da un serio caso di isteria omofoba, Elisabetta Gardini ha portato alla ribalta questioni di "gabinetto" parlamentari, nelle quali sinceramente non credevamo di poter mai essere coinvolti.
Questi i fatti:

da "Cani Sciolti"

All'inizio della legislatura, sull'argomento si era sprecato molto sarcasmo. Ma il dubbio sul bagno usato da Waldimir Luxuria a Montecitorio sembrava risolto: la deputata transgender utilizzava regolarmente il bagno femminile, senza che si registrassero problemi di sorta. Fino ad oggi. Quando, poco dopo pranzo, la deputata di Forza Italia Elisabetta Gardini ha attaccato pesantemente la collega del Prc: "Sei un uomo, non puoi usare il bagno delle donne", è la frase pronunciata dalla Gardini.

Frase che ha lasciato di stucco Luxuria, che racconta così l'episodio: "Come faccio da sei mesi in Parlamento, e come faccio da anni nella vita, sono andata al bagno delle donne: perché sono una trans, e perché nel bagno degli uomini sarei sicuramente più in imbarazzo, come sarebbero in imbarazzo gli uomini. E non ho mai avuto problemi. Ma oggi, dopo aver usato il bagno, ovviamente con la porta chiusa, sono uscita e ho trovato la Gardini sovraeccitata che mi ha rivolto quella frase, urlando per farsi sentire anche dagli altri, e cioè che non mi voleva più rivedere nel bagno delle donne". Il tutto "con una violenza verbale che mi ha molto sorpresa".

Il comportamento della deputata Gardini e' inqualificabile, oltre che inaccettabile''. Lo dichiara Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, schierandosi a fianco di Vladimir Luxuria nella querelle con Gardini per i bagni di Montecitorio.

Il presidente dei deputati di Italia dei Valori, Massimo Donadi, abbandona la riunione dei capigruppo in corso alla Camera per protesta contro ''lo squallido e volgare attacco di Alleanza Nazionale a Luxuria''. Alla riunione An e' rappresentata dal vice capogruppo Roberto Menia che, racconta Donadi ha sollevato la questione dell'uso dei bagni di Montecitorio per l'esponente del Prc.



Ai vostri commenti la sentenza...

...personalmente mi trovo d'accordo con il commento di Luxuria qui sotto...

sabato, ottobre 28, 2006

Saltatempo

Domenica 29 Ottobre

Dal mattino:

"Saltare il tempo", per non essere ingabbiati negli schemi e trovare il coraggio di osare. Tempo musicale e tempo interiore. Uno stile di vita e una dichiarazione di poetica. Tutto questo racchiude la sfida dell'originalità che si è cucito addosso Marco Merola, 27 anni di Santa Maria Capua Vetere. Così l'idea portante del suo progetto musicale è diventato il suo nome di artista: Marco Saltatempo. "La musica italiana - dice- è una scatola chiusa, io cerco di proporre il pop con contaminazioni funky e latin-jazz, con testi che raccontano i sentimenti, gli amori, i tradimenti, il quotidiano". Scrive di lui, ma soprattutto della sua generazione, cresciuta in questo territorio ma aperta ad altri orizzonti. Da qui è nato ad aprile di quest'anno il "Progetto Saltatempo", che ha già dato forma ad un sito internet www.marcosaltatempo.com (con ampie sezioni di discussione tra i fan) e sta dando forma al suo nuovo album, il quarto, annunciato come il lavoro della maturità, che raccoglie in brani inediti tutta la sua esperienza musicale. La svolta artistica è arrivata nel 2000 dall'incontro con Mogol al Centro Tuscolano Europeo, dove Marco ha conosciuto anche Maurizio Bernacchia, autore di molti suoi testi. Il suo gruppo di musicisti è composto da altri talenti, in gran parte casertani.

Marco Merola - voce/chitarra

Lello Petrarca - piano/tastiere

Gianluca Lione - basso

Vito Cardellicchio - percussioni

Salvyo Maiello - batteria

Raffaele Vitiello - chitarra

sabato, ottobre 21, 2006

...a proposito di stronzi...


Dal sito della Repubblica:


"Tra natura e arte, la cacca sarà la protagonista della primavera culturale milanese. Alle feci, infatti, saranno dedicate due mostre: una, didattico-scientifica, curata da Oliviero Toscani, aperta dal 21 marzo 2007 nel Biolab del Museo di Storia naturale; l' altra, artistica, proposta dall'assessore alla cultura Vittorio Sgarbi, dovrebbe invece trovare posto nel vicino Pac. La mostra è stata presentata oggi a Milano da Vittorio Sgarbi e dal fotografo Oliviero Toscani."

Senz'altro due "madrine" molto appropriate...

venerdì, ottobre 20, 2006

Melomane

Giovedì 26 Ottobre al Jarmusch

Da un compromesso d’amore tra pop barocco, punk, colonne sonore cinematografiche e composizioni orchestrali nascono a Brooklyn i Melomane, un concentrato di strumentisti riuniti in una sfida sonica alla ricerca del giusto equilibrio fra esplorazione emozionale e critica politica al vitriolo. “Queste canzoni combinano l’accessibilitá garage con un’ingenuitá tale da destabilizzare ogni ascoltatore intelligente dimostrando ai musicisti e alla musica quanto possa viaggiar lontano una band…” (All Music Guide).

Glaciers (2006,Vermillion Music), é il terzo e piú completo album di una band che partendo da un’immensa fornitura di arrangiamenti ha riprodotto una collezione artistica di canzoni sempre godibili e mai semplici come I’m in Love with Love/The Ballot is the Bullet, commento nostalgico sulla situazione americana che fa fatica a progredire. Trattenete l’aria, perché questo é un album senza respiro. I precedenti ’Resolvo’ (2001) e ’Solresol’ (2003) sono stati recensiti in tutto il mondo dalle riviste piú prestigiose compresi ’Rolling Stone’, ’Village Voice’, ’Intro’ e sono disponibili in America sul sito della band www.melomane.org oppure sul sito della loro label ’Vermillion Music’. In Europa, invece, é possibile richiederli alla XXS Records-Indigo di Amburgo e da Ottobre alla Seahorse Recordings di Napoli/distribuzione Goodfellas www.seahorserecordings.com/

Concepiti nel 1998 da un’idea del song-writer francese Pierre De Gaillande, la line-up dei Melomane prende corpo nel 1999 coll’entrata di Daria Klotz (basso/voce), di Frank Heer (cello/synth), del tastierista Quentin Jennings e del batterista Kenny Savelson, ai quali Catherine McCrae al violino, Dennis Cronin e Jesse Neuman alla tromba si aggiungono frequentemente sia in studio che in tour.

Da oltre 6 anni i Melomane si esibiscono regolarmente nei piú prestigiosi locali di New York quali Joe’s Pub, Tonic, Mercury Lounge, BAM Cafe, oltre a vari tour nella fascia Nord-Est e alla prestigiosa esibizione allo SXSW di Austin, in Texas. I Melomane hanno un regolare passaggio nelle radio di New York, Boston e Los Angeles e hanno suonato con artisti e gruppi del calibro di Keren Ann, The National, Arab Strap. Alcune tracce di ’Resolvo’ sono state utilizzate da MTV per gli show ’The Osbournes’ e ’Daria’. Numerose sono state anche le partecipazioni dei Melomane a colonne sonore di film con canzoni della loro discografia giá esistente oppure scritte per l’occasione.

THE PERFORMERS

Il leader della band Pierre de Gaillande é nato a Parigi per poi trasferirsi in California. Prima di fondare i Melomane, Pierre ha suonato la tromba nei Creedle (Cargo/Headhunter), il basso nei Film Star (Supercottonmouth) e nei Morning Glories (Cargo), la chitarra nei C Gibbs Group (Atlantic). E’anche co-fondatore della band newyorkese Sea Foxx.

Daria Klotz ha aggiunto soffici armonie e un basso vellutato al miscuglio Melomane. Le sue collaborazioni includono la partecipazione alla registrazione del disco e al tour di Jack Grace Band, King’s County Queens, God is My Co-Pilot, Moonlighters e Vanity Set. Una volta é partita per un viaggio restando una settimana senza parlare cosi’ gli stranieri hanno pensato che fosse sorda, ma in realtá non lo é.

Quentin Jennings suona le tastiere e canta, fornendo un grosso contributo come song-writer ma anche come chitarrista. Nato in Inghilterra, Jennings é produttore e ingegnere del suono. Suona attualmente anche con C.Gibbs & the Cardia Brothers mentre precedentemente é stato tra i fondatori dei ’Britpop band The Dylans’.

La carriera del batterista Kenny Savelson comincia presto nel gruppo avant-rock Beme Seed (Blast First/Mute). A metá anni ’90 ha suonato in America, Europa e Giappone con Foetus, Morning Glories e svariati altri gruppi. Si nutre organizzando concerti e registrandoli per la leggendaria ’Bang on a Can Festival’ di New York ed é co-fondatore dell’etichetta di musica sperimentale ’Cantaloupe Music’.

Frank Heer delizia il sound dei Melomane con cello e tastiere, ma occasionalmente anche con cori ed armonica. Fa da tempo parte del duo lounge Bingo Palace, col cui nome ha anche pubblicato recentemente un romanzo.


giovedì, ottobre 19, 2006

La strada di Levi

La vicenda di Primo Levi nel campo di Auschwitz è nota ai più, per il libro "Se questo è un uomo", ma cosa accadde allo scrittore ebreo dopo la liberazione molto meno. Ora il regista Davide Ferrario (tra i suoi film più noti, "Tutti giù per terra" e "Dopo mezzanotte") ha realizzato un documentario sul viaggio che Primo Levi fece per tornare a Torino dal campo di sterminio di Auschwitz, presentato, proprio oggi, alla Festa del Cinema di Roma. Non solo un ritorno a quelle atmosfere e a quei drammi, che Levi ha raccontato nel libro "La tregua", ma soprattutto un film che, attraverso l'intelligenza dello scrittore torinese racconta l'Europa di oggi.

Comincia così il viaggio vero e proprio del regista, in compagnia dello scrittore Marco Belpoliti. Risultato: seimila chilometri, dieci frontiere attraversate, dieci settimane di ripese. L'inizio è ad Auschwitz; segue la visita - insieme al regista polacco Andrej Wajda - di un'immensa acciaieria deserta, vicino Cracovia. Poi tocca alla Bielorussia, paese segnato per sempre dalla tragedia di Chernobyl: come si capisce dalla città fantasma di Prypiat, che prima del disastro contava 50 mila abitanti. Ed è proprio qui che, come racconta Belpoliti, c'è stato uno degli incontri più toccanti: "Abbiamo conosciuto un uomo, Vladimir, che ci ha voluto accompagnare - ricorda - tra l'altro suo figlio è uno dei bambini ospitati in Italia, all'indomani dell'incidente. I suoi silenzi, in quella desolazione, mi hanno segnato profondamente". Sul versante politico, invece, la Bielorussia è un paese ostico. "Un vero e proprio regime - dice Ferrario - non a caso, abbiamo dovuto avere a che fare con un personaggio che di mestiere fa il 'responsabile distrettuale dell'ideologia'. Quando siamo stati con lui, ho detto agli operatori di filmare: ne è venuto fuori una sorta di reality show, in cui ci spiavamo e ci controspiavamo a vicenda".
E dopo la Bielorussia, ecco la Moldova, con relativo viaggio in un autobus pieno di immigrati diretti in Italia. Poi, in Romania, la traversata sul Danubio; poi l'Ungheria, con tappa in un mercato gestito dai cinesi; e ancora la Germania, con tanto di raduno neonazista. A dimostrare che, dall'epoca di Levi, il lato oscuro dell'uomo ancora resiste.
Infine, il ritorno nel nostro Paese, con l'incontro con un altro personaggio che ha vissuto quella stagione: Mario Rigoni Stern. "Lo abbiamo scelto perché è una sorta di opposto complementare di Levi - spiega ancora il regista - uno si è suicidato, l'altro è ancora pieno di vita. Nel finale, volevamo che rappresentasse la speranza". Quello che però resta, dell'avventura raccontata dal film, non è il rientro, ma il percorso. Come conferma l'autore. "Questo è un road-movie - conclude Ferrario - e nei road-movie l'importante è il viaggio, non l'approdo".

lunedì, ottobre 16, 2006

Marta, Mo & Ivo back in Action(s)



The Actions (alias Marta Argenio, Maurizio Stellato ed Ivo Parlati) è una band tutta casertana, ormai stabilitasi a Londra, la capitale musicale del mondo.

Armati solo di una valigia piena di tracce pop/rock di classe, sono riusciti a soddisfare la loro ambizione di costruirsi una carriera nel mercato musicale più difficile, ed a suonare di fronte all’audience più accorta e più difficile da sorprendere.

Ma questi ragazzi hanno davvero delle credenziali impressionanti, il loro è un indie/rock di forte impatto che non rinuncia alla melodia ed all’armonia.

La collaborazione musicale tra i tre inizia nel Gennaio 2003, dando vita ad una band che sceglie l’inglese come lingua per esprimersi. Solo in Italia hanno eseguito oltre 150 concerti, vincendo tutte le competizioni per gruppi emergenti a cui hanno partecipato, tra cui “MTV on the stage”, Arezzo Wave Festival e l’Heineken Festival 2005 (tra 1540 band partecipanti!!), hanno suonato come gruppo spalla per i REM, i Green Day ed i Garbage, avanti ad audience di oltre 10000 persone…e poi il Pollino Music Festival (in cui aprono il concerto per gli Afterhours), SIXDAYSONICMADNESS, Non solo rock Festival, Ambassadors of rock Festival (tenutosi all’Hard Rock cafè Rome e la cui vittoria viene segnalata su “Rolling Stone”).

I loro brani vengono trasmessi su RADIO RAI1, RADIO CITTA’ FUTURA (Roma), RADIO CITTA’ APERTA (Roma), RADIO POPOLARE (Milano) ed il loro singolo “The Real Thing”, remigata da GG Canu e Sergio Della Monica dei Placet Funk, viene trasmessa su BBC Radio One (UK) dal famoso DJ Pete Tong, all’interno del suo programma “The Essential Selection”.

Avvicinati da diverse etichette locali, hanno preferito di percorrere la via più difficile e di stabilirsi in Inghilterra definitivamente, piuttosto che essere trattati come un prodotto d’importazione.

http://www.theactions.co.uk

venerdì, ottobre 06, 2006

Il lievito in mostra


L O A D I N G
Castello Baronale di Acerra

orario: lunedì > domenica 9-13 /
lunedì_mercoledì 16-18(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
telefono evento: +39 3383383075

MachineYEAST
2006
Ruben Coen Cagli.
Sonorizzazione di Edoardo De Tommasi.

"La vita è un processo che può essere astratto da ogni mezzo particolare" (John Von Neumann).
MachineYEAST mette a confronto due realizzazioni del processo, incorporate nella materia biologica e in quella sintetica.

MachineYEAST è un’installazione processuale che affianca la materia vivente alla simulazione computazionale, seguendo le suggestioni del processo vita.
L’installazione mette in mostra il più semplice esempio di vita artificiale - l’automa cellulare - e il più elementare sistema di vita biologica evoluta - il lievito.
Una videoproiezione di immagini generate da codice rende visibile l’evoluzione di un automa cellulare bidimensionale, con una visualizzazione ispirata ai filmati al microscopio del ciclo cellulare del lievito.
Intanto, in una scodella riempita di impasto di pane si svolge la vita delle cellule, la lievitazione, percepibile alla vista e all’olfatto.

A lievitare è anche l’audio, nel tentativo di potenziare l’udito dell’ascoltatore e aiutarlo a percepire il suono delle cellule in duplicazione, un suono che, come i processi biologici, non può fare a meno di essere simultaneamente strutturato e casuale, di seguire le leggi dell’armonia per poi violarle al momento opportuno e, finalmente, mutare.

giovedì, ottobre 05, 2006

Preparatevi, bastardi...


In arrivo nella vostra bettola preferita, The Gentlemen's agreement, la band più erotica del Regno delle due Sicilie (almeno per le signorine e i maschietti non troppo etero).
More infos e pezzi in streaming su
http://www.myspace.com/TheGentlemenSAgreement

domenica, ottobre 01, 2006

Welcome to Paradise, stranger!

ET VOILA’!

Dopo la tanto attesa riapertura post ferie estive (un po’ tardiva quest’anno, vero… ma abbiamo lavorato per voi!) l’allegra brigata del Jarmusch, a cui non piace mai stare tranquilla, ha deciso di stupirvi con “effetti speciali” aprendo “addirittura” un BLOG! (…ed io che fino all’anno scorso non sapevo neache cos’era un blog? blob? … mah!)

Cito da Wikipedia:

“Il Blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni… Tramite il Blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista –ma più spesso con quelli contrari! N.d.B.-. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni….. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger.”

Ora più che un diario, la sensazione che dà stare dietro questa tastiera è quasi come scrivere una lettera, come quelle di una volta, quando si prendeva carta e penna e si comunicava a un amico lontano come andava la vita. Ve lo ricordate il penpal? Mai praticato? Quello che nei peanuts era diventato pencilpal, perché Charlie Brown, ogni volta che prendeva in mano la penna, macchiava il foglio d’inchiostro. E’ una sorta di corrispondenza condivisa con un destinatario potenzialmente infinito in cui il web esalta l’attivismo della scrittura e limita la passività della lettura.

…scusate non so da dove cavolo mi sia uscita l’ultima frase!

Insomma: abbiamo creato questo “Jarmusch” cibernetico dove pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, dove incontrarVi, che facciate parte degli amici del Jarmusch o meno.

Ciao